Continua l’appuntamento con le “Interviste dietro le Quinte”, oggi con il secondo ispettore di produzione Raffaello Durso, che ci racconta la sua storia e il rapporto con i nostri Five fuori dal set!
Raffaello, qual è il tuo ruolo specifico nella produzione di questo film?
Mi occupo del reparto logistico.
In questo ambito ti devi preoccupare di tutto: dalle cose più piccole – come ad
esempio che ogni persona possa bere e mangiare sul set in tranquillità e che trovi sempre ciò di cui
ha bisogno – a cose anche più importanti, come per esempio l’accertarsi che il
set dove andremo a girare sia idoneo e pulito.
E qual è stato il punto di partenza che ti ha potato a questo lavoro?
Io sono prestato alla produzione.
Io sono un jolly, il direttore di produzione di questo film è solito chiamarmi
così. Ho cominciato facendo il cameraman, e l’ho fatto anche a Roma. Poi ho
fatto la regia di qualche corto, spot pubblicitari, videoclip. Ho cominciato a
fare l'assistente di regia a Napoli, e poi produzione. Ho fatto anche il
direttore della fotografia con i Jackal (n.d.r. la fortunata casa di produzione
che ha lanciato la web serie Lost in Google) per un lavoro che uscirà in Rai.
E come sei arrivato a lavorare per Take Five? Come hai conosciuto Guido
Lombardi?
Ho lavorato in produzione per il
precedente film di Guido, Là-Bas, ed anche per il cortometraggio che ha fatto
ancora prima, Vomero Travel. Quindi ci conosciamo da un po’ di tempo!
Lavorando dietro le quinte forse ci puoi dire qualcosa in più sul
carattere degli attori
Prima di cominciare il film ho
letto la sceneggiatura, e mi sono reso conto di quanto Guido sia stato bravo a
prendere cinque caratteri - dei cinque protagonisti – ed a inserirli nella
storia non snaturandoli. È molto difficile per me vedere qualcosa in loro di
diverso tra la finzione e il dietro le quinte, perché il loro reale carattere
è un prolungamento di quello che si vede dall’altro lato della cinepresa.
Quindi credi che gli attori abbiano molto in comune con i personaggi
che interpretano?
È diverso, perché Guido ha
scritto i personaggi calzandoli proprio sulle loro personalità reali, non è il
contrario. Forse per Carmine Paternoster è un po’ diversa la questione perché
in scena è timido, pauroso e molto circospetto, mentre nella vita non lo è così
tanto.
Quindi credi che lui sia quello che si discosta di più negli
atteggiamenti tra il set e il dietro le quinte?Forse lui è l’unico che è stato scelto anche perché aveva il physique du role. Nella vita reale è sicuramente meno timido. C’è da dire, però, che nella sceneggiatura i personaggi sono tutti vagamente “malvagi”, e questo sicuramente non è un dato che appartiene al carattere degli attori. Le loro sfumature caratteriali sono valorizzate dal ruolo, poi la bontà o cattiveria del personaggio stanno alla sceneggiatura.
(Intervista a cura di GianPaolo Improta)
veramente sempre interessante leggere questi dietro le quinte, conoscere meglio la macchina cinema, grazie, flavio
RispondiEliminaEvviva la macchina del cinema! ciao riccardo
RispondiEliminama come si fa a fare questo lavoro? bisogna fare un corso? sapete se ce ne sono a Salerno? grazie mille, continuatè così! il blog è molto divertente
RispondiEliminaMartina
Che sceneggiatura hai letto ?
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