venerdì 22 febbraio 2013

Interviste dietro le quinte: Raffaello Durso, ispettore di produzione



Continua l’appuntamento con le “Interviste dietro le Quinte”, oggi con il secondo ispettore di produzione Raffaello Durso, che ci racconta la sua storia e il rapporto con i nostri Five fuori dal set!



Raffaello, qual è il tuo ruolo specifico nella produzione di questo film?

Mi occupo del reparto logistico. In questo ambito ti devi preoccupare di tutto: dalle cose più piccole – come ad esempio che ogni persona possa bere e mangiare sul set in tranquillità e che trovi sempre ciò di cui ha bisogno – a cose anche più importanti, come per esempio l’accertarsi che il set dove andremo a girare sia idoneo e pulito.

E qual è stato il punto di partenza che ti ha potato a questo lavoro?

Io sono prestato alla produzione. Io sono un jolly, il direttore di produzione di questo film è solito chiamarmi così. Ho cominciato facendo il cameraman, e l’ho fatto anche a Roma. Poi ho fatto la regia di qualche corto, spot pubblicitari, videoclip. Ho cominciato a fare l'assistente di regia a Napoli, e poi produzione. Ho fatto anche il direttore della fotografia con i Jackal (n.d.r. la fortunata casa di produzione che ha lanciato la web serie Lost in Google) per un lavoro che uscirà in Rai.

E come sei arrivato a lavorare per Take Five? Come hai conosciuto Guido Lombardi?

Ho lavorato in produzione per il precedente film di Guido, Là-Bas, ed anche per il cortometraggio che ha fatto ancora prima, Vomero Travel. Quindi ci conosciamo da un po’ di tempo!

Lavorando dietro le quinte forse ci puoi dire qualcosa in più sul carattere degli attori

Prima di cominciare il film ho letto la sceneggiatura, e mi sono reso conto di quanto Guido sia stato bravo a prendere cinque caratteri - dei cinque protagonisti – ed a inserirli nella storia non snaturandoli. È molto difficile per me vedere qualcosa in loro di diverso tra la finzione e il dietro le quinte, perché il loro reale carattere è un prolungamento di quello che si vede dall’altro lato della cinepresa.

Quindi credi che gli attori abbiano molto in comune con i personaggi che interpretano?

È diverso, perché Guido ha scritto i personaggi calzandoli proprio sulle loro personalità reali, non è il contrario. Forse per Carmine Paternoster è un po’ diversa la questione perché in scena è timido, pauroso e molto circospetto, mentre nella vita non lo è così tanto.

Quindi credi che lui sia quello che si discosta di più negli atteggiamenti tra il set e il dietro le quinte?

Forse lui è l’unico che è stato scelto anche perché aveva il physique du role. Nella vita reale è sicuramente meno timido. C’è da dire, però, che nella sceneggiatura i personaggi sono tutti vagamente “malvagi”, e questo sicuramente non è un dato che appartiene al carattere degli attori. Le loro sfumature caratteriali sono valorizzate dal ruolo, poi la bontà o cattiveria del personaggio stanno alla sceneggiatura. 

(Intervista a cura di GianPaolo Improta)

4 commenti:

  1. veramente sempre interessante leggere questi dietro le quinte, conoscere meglio la macchina cinema, grazie, flavio

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  2. Evviva la macchina del cinema! ciao riccardo

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  3. ma come si fa a fare questo lavoro? bisogna fare un corso? sapete se ce ne sono a Salerno? grazie mille, continuatè così! il blog è molto divertente
    Martina

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  4. Che sceneggiatura hai letto ?

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