Comincia la rubrica “Interviste Dietro le Quinte”, dove
racconteremo la troupe e tutti gli addetti ai lavori del film Take Five. Questa
settimana, con noi, c’è Alfonso Santoro - ispettore di produzione - che ci
racconta la vita del film vista dal lato opposto, quello di chi lavora, ma non
compare.
Alfonso qual è il tuo
ruolo in questo progetto?
Sono Ispettore di Produzione, insieme a Raffaello Durso e Emanuele Donadio. Siamo da poco entrati nella terza settimana di lavoro, e sembra proprio che stiamo girando dell’ottimo materiale.
Sei contento di come sta venendo il film…
Il cast degli attori è spettacolare, perché sono tutti personaggi bene assortiti, ognuno con caratteristiche diverse. Il plot è molto originale, grazie a Gaetano Di Vaio – perché il soggetto è anche suo. Chi ha già visto un premontato ha detto che sta venendo fuori proprio un ottimo lavoro, ma i sacrifici sono tanti.
E allora qual è la molla che ti spinge a continuare?
Io credo sinceramente che se negli anni lavori bene e con impegno, senza calpestare i piedi a nessuno, ma mantenendo la tua passione e dimostrando a tutti la tua volontà, le persone si accorgono di te e ti tengono in considerazione. Questo, però, è un lavoro che si fa soprattutto per passione.
Passione per il mondo
del cinema?
In realtà la cosa interessante è il dinamismo con cui uno deve affrontare la giornata. Girare in location particolari – specialmente in esterno – è sempre una grande incognita. Ogni giorno ti devi confrontare con una realtà difficile e differenti problemi da risolvere. La passione, forse, nasce proprio da questo.
E a cosa si rinuncia per questa passione?
Sicuramente c’è un distacco quasi totale con la propria vita privata e degli affetti. Non si possono avere orari né impegni al di fuori del set. Però se incontri persone che la pensano come te e che hanno la tua stessa passione, puoi creare un bel gruppo unito, come lo siamo noi.
In realtà la cosa interessante è il dinamismo con cui uno deve affrontare la giornata. Girare in location particolari – specialmente in esterno – è sempre una grande incognita. Ogni giorno ti devi confrontare con una realtà difficile e differenti problemi da risolvere. La passione, forse, nasce proprio da questo.
E a cosa si rinuncia per questa passione?
Sicuramente c’è un distacco quasi totale con la propria vita privata e degli affetti. Non si possono avere orari né impegni al di fuori del set. Però se incontri persone che la pensano come te e che hanno la tua stessa passione, puoi creare un bel gruppo unito, come lo siamo noi.
Ti trovi bene con i
tuoi colleghi?
Questo è il primo film che faccio con questo gruppo, ma noi
ci troviamo molto bene. Prima lavoravo con altre persone, perché per molti anni
ho fatto la serie “La Squadra”.
Cosa speri per questo film?
Mi auguro esca fuori un ottimo prodotto per poter godere tutti insieme dei meriti e delle soddisfazioni di questo film.
(Intervista a cura di GianPaolo Improta)
veramente interessante leggere sul "dietro le quinte", conoscere le varire persone della macchina cinema. In bocca al lupo!
RispondiEliminaecco, è bene che tutti sappiano quanto sudano gli ispettori di produzione!
RispondiEliminaComplimenti da Andrea, un collega
Bene, bene...il cinema è la nostra passione e per farlo ci facciamo un mazzo indescrivibile. Però ci può dare anche tante bellissime soddisfazioni. Speriamo che la passione ritorni a coinvolgere anche il pubblico italiano. Ciao da Sonia, una che fa er cinema
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