Mancava la ciliegina sulla torta:
- Gaeta’, scusa, ma perché quello che
organizza la rapina non lo fai tu?
- Io?!
- Eh, tu… scusa è quello che fai dalla
mattina alla sera, mettere assieme le persone per abbuscare una cosa di
soldi.
Avevamo i nostri 5 rapinatori.
Quella sera me ne tornai a casa tutto
contento e Gaetano prese il traghetto per Capri, dove era stato invitato ad un
festival.
Alle due di notte mi chiama Gaetano tutto
gasato:
- Sient’ Guido, sto qua al
festival con Abel Ferrara, c’aggio parlato di questo film della rapina,
ha detto che lo vuole fare.
- Gaeta’ scusa, ma che ci hai
raccontato?!
- E ci ho detto che tenimm’ ‘sta storia
che è ‘na bomba, ‘na rapina in banca. Iss ha detto che proprio mò stavo
pensando di fare un gangster movie.
- Gaeta’, ma qua a parte i rapinatori nun
tenimm’ nient’…
- In che senso?
- Che la storia nun ce sta!
- E vabbuò, e inventati qualcosa tu. Però
devi fare presto che questo fra una settimana parte, se ne torna all’America.
Mò ti devo salutare, cià, cià.
- E che ti devo dire, salutami ad Abel.
- Eh, te lo saluto, cià, m’arraccumann’,
scrivi ‘na bella storia, cià.
Tu…tu…tu…
E mo'???
Che potevo fare, mi sono messo subito
a scrivere. “Sceneggiatore di un film di Abel Ferrara” era
un’occasione da non perdere. Nel giro di qualche giorno ho buttato giù la prima
versione del soggetto. Mi sono inventato tutti gli altri personaggi, e
soprattutto il meccanismo che li tiene inchiodati per buona parte del film in
quell’unico ambiente di cui dicevo prima. In quei giorni Sasà Striano,
che avevo cominciato a frequentare per scrivere un altro soggetto dal titolo “Teste
Matte”, mi fu di grande aiuto con i suoi consigli. È stato lui infatti a
raccontarmi un episodio accaduto in una famosa rapina fatta a Napoli negli anni
’80, quella in cui la banda del buco riuscì a mettere le mani sul
Pallone d’Oro di Maradona custodito nelle cassette di sicurezza del Banco di
Napoli. Questo episodio, un po’ cambiato, costituisce quello che gli
sceneggiatori sono soliti chiamare il “punto di svolta”. Ovviamente non
è il caso di dire di che si tratta.
Finite le mie venti pagine di soggetto,
Gaetano le fece tradurre di fretta e furia e Abel se le lesse mentre
attraversava l’Atlantico per tornare al paese suo.
Responso: la storia gli piaceva, lo
divertiva e la voleva fare.
Ricordo bene l’estate passata a scrivere
la sceneggiatura. L’appuntamento era per il festival di Venezia, dove mi
avevano assicurato che si sarebbe firmato il contratto con Abel e di
conseguenza anche quello relativo alla mia sceneggiatura. Perché nel cinema
funziona così se non sei nessuno, prima scrivi e poi, se le cose vanno avanti,
ti pagano. Quella volta non mi pagarono.
Di Take Five, gangster movie per
la regia di Abel, non se ne fece niente. Misi la sceneggiatura nel cassetto, proprio accanto a quella
di Là-bas (Educazione criminale) che dormicchiava lì già da un paio
d’anni.
Meno male! Perché nel frattempo ho
esordito con Là-bas (prodotto da Gianluca Curti, Gaetano Di Vaio, Dario
Formisano, gli stessi che mi produrranno questo nuovo film). Là-bas
(Educazione criminale) è stato presentato, in prima mondiale, alla 68.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia / 26. Settimana
Internazionale della Critica, dove ha vinto il Leone del Futuro - Premio
Opera Prima Luigi De Laurentiis.
Là-bas ha vinto il Leone del Futuro a Venezia e magicamente
anche Take Five è uscita dal cassetto. È tornata da me, per fortuna.
In fondo in fondo, anche se era lusinghiero scrivere una sceneggiatura per Abel
Ferrara, un po’ mi dispiaceva non esserne il regista. Negli anni l’ho
riscritta varie volte, credo che quella che cominceremo a girare lunedì
prossimo sia la quinta o sesta versione. Ho cambiato tre finali, ma l’ultimo è
quello giusto. I personaggi sono cambiati, persino il carattere dei
protagonisti. Ma il titolo, pensato per affascinare il maestro americano, è
rimasto lo stesso: TAKE FIVE.
A Venezia alla consegna del Leone del Futuro - Premio Opera Prima Luigi De Laurentiis |
Alberto Barbera consegna l'assegno da Centomila Euro |
I produttori Dario Formisano, Gianluca Curti e Gaetano Di Vaio, con Francesca Amitrano, direttore della fotografia |
A Roma alla presentazione di Là-bas alla Casa del Cinema |
noooooooo...Ti ha premiato il Grande Alberto Barbera! Speriamo che anche questo film vada a Venezia.Intanto,in bocca allupo! Susanna, dalla Valtellina
RispondiEliminarimaniamo in attesa con ansia.... buon lavoro!!! ;)
RispondiEliminaCool!!!!!
RispondiEliminaProprio stasera,a Roma,nel corso di un ennesimo,MERITATISSIMO omaggio ai fratelli Taviani ,ho visto dal vivo Striano: era sul palco anche con i suoi compagni d'avventua (cinematografica)e sventura ( carceraria):è veroche l'ARTEe laCULTURA possono redimere, cambiare lepersone in fondo all'anima... credo che con te faràun grande ruolo. Auguri, fabia
RispondiEliminaIo son di Napoli:posso venire sul set? Per meglio dire,mipresenti Francesca Amitrano? grazie ciro
RispondiEliminaCREDO DI ESSERMI INNAMORATA DEL REGISTA!!!!!!!
RispondiEliminaIo invece credo di essermi innamorato del suo attore(Salvatore Ruocco )facciamo un uscita a quattro.ahahah
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