C’è chi dice
che non si dovrebbe andare a vedere il set di un film perché si perde tutta la
magia del cinema. Un po’ come entrare nella cucina di un
ristorante dovrebbe farti passare la fame. E, invece, al primo giorno di
riprese di Take Five si ha subito la sensazione di quanto sia l’esatto
opposto. Assistere alla creazione del film direttamente dal set è come guardare
un pittore che passa il pennello sulla tela che diventerà il suo quadro. Nel
nostro caso il colore predominante del quadro è l’azzurro. Azzurro come l’acqua
della piscina. Già, perché la scena che si prepara è la numero uno secondo la
sceneggiatura. L’incontro dei cinque.
Non appena
raggiungo il set, la prima parola che mi viene in mente è calma. Per chi si
aspetta un Guido Lombardi che cammina nervoso lungo i bordi pensando e
ripensando, masticando nervosamente una sigaretta e seguito dal suo immancabile
aiuto Sergio Panariello, rimarrà deluso. Anzi, tutto è abbastanza disteso
mentre si monta il crane per la prima inquadratura e gli attori si preparano
negli spogliatoi nelle sapienti mani di Francesca Balzano e Mary Samele,
rispettivamente costumista e truccatrice.
La scena in
programma oggi non è tra quelle più facili soprattutto perché ci sono di mezzo
delle riprese subacquee, tanto belle quanto una rogna da girare. Per questo la trepidazione
è un crescendo, in attesa di immergere la Red Epic. Quando finalmente la camera
è pronta e agganciata al cosiddetto crane, cioè alla gru, Gennaro Visciano, aiuto fotografia, e Paolo
Romaniello, macchinista, stoicamente si tuffano in piscina, seguiti poco dopo
da Pompeo Bergamasco, l’operatore subacqueo. L’obiettivo della macchina da
presa viene portato sotto il velo dell’acqua. Le immagini arrivano al monitor
di regia. Un silenzio meravigliato le osserva.
“Che figata”, dice qualcuno
rapito.
Ma i sorrisi a
trentadue denti di Guido e Francesca Amitrano, direttore della fotografia,
dicono più di qualunque espressione. Si può girare.
Tocca a
Gaetano Di Vaio. Esce dallo spogliatoio con tanto di costume a pantaloncino,
cuffietta sulla testa e occhi vispi e furbi. Mentre il reparto fotografia fa le
ultime correzioni alla macchina da presa, l’organizzatore della rapina inizia
le sue prove d’immersione. Ciò che non sapevo è che Gaetano non è esattamente
un provetto nuotatore. Anzi. E la scena prevede che stia un bel po’ sott’acqua.
“Tranquilli! M’aggio fumat’ dieci sigarette da
stamattina per allenarmi”, rasserena con un sorriso
sornione.
Dieci, proprio
come i secondi che resiste immerso prima di riemergere boccheggiando. Ma già
dopo il quarto, quinto tentativo, Gaetano ci sorprende mostrando una notevole
capacità nel trattenere il fiato.
Mentre vengono
istruiti i numerosi bambini che fanno da comparse, è il momento di Peppe
Lanzetta, o’ Sciomen, d’entrare in acqua. Già solo nel guardarlo camminare sul
set si capisce che ormai è un tutt’uno con il suo personaggio, con quel mento
alzato e lo sguardo di chi la sa lunga. Uno spettacolo di recitazione soltanto
a vederlo. Secondo da sceneggiatura dovrebbe fare un tuffo a “cufaniello”, ma forse il pavimento è
sdrucciolevole, o forse il passo non è poi così deciso, ma ciò che ne esce
fuori è ben lontano dal sembrare un tuffo.
Chi sfoggia
un’ottima tenuta atletica è Salvatore Ruocco. Fisico tirato a lucido per vestire
i panni del boxer, Salvatore si fa mezza vasca sott’acqua seguendo le indicazioni di
Guido. I ciak non sono pochi, ma lui, da buon stacanovista del set, non dà
segni di fatica.
Anche Carmine
Paternoster ha una sua entrata particolare in acqua. Avendo un braccio fasciato
in un tutore coperto da una busta di plastica, come vuole il copione, si lascia
scivolare lentamente in piscina procedendo con cautela e timoroso, proprio come
il suo personaggio.
Manca soltanto
uno all’appello.È Salvatore Striano. Ma lui, da sceneggiatura, è schifiltoso
perché convinto che in acqua i bambini svuotino la vescica. Se ne sta a bordo
piscina a parlare con i suoi compari di rapina, con tanto di vistosa cicatrice
sul petto, opera del reparto trucco.
Ed eccoli lì,
tutti insieme mentre Guido si appresta a girare il totale. I cinque
protagonisti della storia. Già solo a vederli così, mezzi nudi, in acqua,
stanchi dopo una giornata intensa di riprese, gli occhi arrossati dal cloro, si
capisce che insieme sono qualcosa di stupefacente, pronti a realizzare un film
che lascerà il segno.
Adesso però scusatemi,
vorrei continuare a raccontare ma devo andare sul set a vedere come Guido
continua a dipingere il suo film. A presto!
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Ciak, si gira! |
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Guido Lombardi controlla una scena sul monitor |
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A destra Peppe Lanzetta; a sinistra Salvatore Ruocco, Gaetano di Vaio, Salvatore Striano; in acqua Carmine Paternoster |
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Si prepara una scena con Gaetano Di Vaio ultimo a destra e il regista Guido Lombardi primo a sinistra |