venerdì 25 gennaio 2013

Guido Lombardi talks (3)/ La genesi di Take Five: la scelta degli attori “irregolari”

Alcuni di questi li conoscevo anche io sia di persona, ma soprattutto attraverso i racconti di Gaetano. Avevano una caratteristica in comune, erano tutti in qualche modo degli irregolari, nel mondo del cinema, ma soprattutto nella vita. A partire da Peppe Lanzetta, scrittore, poeta, attore che ogni tanto veniva a trovarci nella sede di Figli del Bronx e che tutti chiamiamo “’O Mae’”, il Maestro. Era stato Peppe, dieci anni prima, a portare a teatro Gaetano, a farlo diventare attore quando Gaetano era appena uscito dal carcere dopo l’ennesima, e per fortuna ultima, condanna. Su Peppe si poteva contare per Take Five, bastava creargli un personaggio che fosse uno stimolo per lui, ma che gli assomigliasse anche un po’. E così è nato ‘O Sciomen”, la leggenda del quartiere, il rapinatore appena uscito di carcere che combatte contro la depressione.
Poi abbiamo pensato a Salvatore Striano e Carmine Paternoster, che Gaetano mi aveva presentato poco tempo prima. Un mio amico fotografo, Mario Guarino, era venuto da Londra per fare un servizio sugli attori “presi dalla strada” che avevano fatto parte del cast di Gomorra. Sia Carmine che Sasà erano stati contattati da Gaetano ed avevano accettato di buon grado. Così, mentre Mario scattava le foto, io, armato di telecamera, li intervistavo. Ne avevano di cose da raccontare sul loro passato criminale e su come il teatro fatto in carcere li avesse aiutati ad inventarsi una nuova vita ed una nuova professione, quella di attori. Quelle interviste sono ancora lì, nel cassetto di Bronx. Chissà magari finiranno nel dvd. Un po’ di quello che mi hanno raccontato è invece finito nei loro personaggi, così come è accaduto con lo Sciomen.
Mancava Salvatore Ruocco. Per un impegno non aveva partecipato al set fotografico, ma io e Gaetano eravamo d’accordo che non poteva non esserci. Conoscevo Salvatore da un po’ perché aveva partecipato alle due produzioni messe in piedi da Gaetano fino ad allora, Sotto la stessa luna di Carlo Luglio e Napoli, Napoli, Napoli di quell’altro maestro, questa volta americano, che si chiama Abel Ferrara. In entrambe io facevo la seconda camera ed in entrambe ero rimasto molto colpito da Salvatore, dalla sua straordinaria naturalezza. Dai racconti di Gaetano sapevo che fino a qualche anno prima Sal era un pugile, un ottimo pugile la cui carriera si era purtroppo interrotta per un banale disguido: durante un match aveva scassato una sedia in testa all’arbitro perchè stava evidentemente favorendo il suo avversario. Già in questo episodio era tutto il suo personaggio, quello di un ragazzo col fuoco addosso e con un innato, anche se un po’ particolare, senso di giustizia. 
Ecco gli attori e un video girato durante le prove, a presto!
 

6 commenti:

  1. Fossero tutti come questi gliattori "irregolari":è un cast da paura...auguri.mauro

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  2. Grande, grandissimo Peppe Lanzetta, finalmente lo rivedremo al cinema.rosetta,scampia

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  3. Ieri sono riuscita sbirciare le riprese di Take FIVE,Salvatore Ruocco é spettacolare,l'ho vidi nell'Intervallo è bravissimo e bellissimo.

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  4. Parabéns Salvatore Ruocco, estou acompanhando seu trabalho a algum tempo e espero em breve ter o prazer de ver seu nome em destaque também aqui no Brasil... Você tem um brilho especial pelo seu carisma e humildade. Sucesso sempre!!

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  5. Per te Salvatore Ruocco......(Tiziana) La bravura Dell attore non è solo saper recitare...interpretare un personaggio...MAH! Essere il personaggio.E per farlo sei diventato la metà... I tuoi sacrifici saranno ripagati.hihihihihihhi
    Complimenti ancora Brutto...!

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